domenica 6 giugno 2010

BURANO



Burano (in dialetto locale Buran /bu'ran/) è un'isola (o meglio, un insieme di isole) della laguna di Venezia settentrionale, su cui sorge l'omonimo abitato, località del comune di Venezia.

È collegata da un ponte all'isola di Mazzorbo, che ne è divenuta una sorta di appendice.

È nota per le sue tipiche case vivacemente colorate, ma anche per la secolare lavorazione artigianale dei merletti e per le tradizioni gastronomiche (tipici dolci sono i bussolai).

GEOGRAFIA

Burano sorge nella Laguna Veneta settentrionale, a nord-est di Murano, ed è a questa collegata tramite il percorso navigabile canale Bisatto-canale Carbonera-scomenzera San Giacomo. Attorno si estendono alcune formazioni palustri, in particolare la palude di Santa Caterina, a sud-ovest, e la palude di Burano, a sud est. A nord è lambita dal canale dei Borgognoni-canale di Burano, con cui si raggiunte Treporti (a sud) e Torcello (a nord). Subito ad ovest si trova invece Mazzorbo, alla quale è unita tramite un ponte.

È costituita da quattro isole separate da tre canali interni, che sono il rio Ponticello, il rio Zuecca e il rio Terranova. Analogamente a Venezia, è divisa in cinque sestieri, distinti appunto dai suddetti canali, sui quali si basa la codifica degli indirizzi:

San Martino Sinistra (586 ab.),
San Martino Destra (759 ab.),
San Mauro (818 ab.),
Giudecca (255 ab., da non confondere con l'omonima isola),
Terranova (359 ab.).

STORIA

Il suo nome deriverebbe da Boreana, uno dei quartieri della città romana di Altino, o forse una delle sue porte (quella posta a Nord-Est, da dove giungeva la bora). Burano fu infatti fondata, come le altre isole vicine, dagli abitanti di questo centro stabilitisi in laguna per sfuggire alle invasioni barbariche, in particolare agli Unni di Attila e ai Longobardi.

Interessanti, ma probabilmente prive di fondamento storico, le ipotesi riguardanti l'origine del centro date dallo storico Jacopo Filiasi (1750-1829):

« Hebbe quest’isola il nome di Buriano, una delle porte del già distrutto Altino, e sopra di essa la famiglia Buriana fabbricò Burano, chiamato dà Latini Burianus. »

« V’è chi pretende che i popoli di Burano fossero accresciuti da quelli ch’abitavano Buranello distrutto, ch’era altra isola di piccolo circuito, distante da questa in mare verso Scirocco cinque miglia, della quale sott’acqua, quand’è limpida si veggono le vestigie. »


Le prime abitazioni erano poste su palafitte con le pareti fatte di canne e fango e solo a partire dall'anno Mille furono costruite case in mattoni. Burano poteva godere anche di un clima mite e salubre grazie ad una certa ventilazione che allontanava la malaria. Il governo locale, di tipo comunale, cadde ben presto sotto l'orbita di Venezia a cui rimase sempre legata.

Fu comune autonomo sino al 1923, anno in cui fu aggregata a Venezia con Murano e Pellestrina. Il suo territorio si estendeva anche sull'attuale Cavallino-Treporti e sulle isole di Mazzorbo, Torcello, Santa Cristina, Montiron, La Cura, San Francesco del Deserto.


MONUMENTI E LUOGHI DI INTERESSE

Le famose case colorate di Burano Le famose case colorate di BuranoIl cuore del paese è Piazza Baldassare Galuppi, realizzata interrando un canale, sulla quale si affaccia la chiesa di San Martino.

È nota per la lavorazione artigianale dei merletti, nonché per le sue tipiche case vivacemente colorate, sebbene il motivo e l'origine di questa usanza non sia ancora chiaro. Un'ipotesi suggerisce che ogni colore sarebbe semplicemente il simbolo di una determinata famiglia, visto che ancor oggi a Burano vi sono pochi ma molto diffusi cognomi. Per questo motivo a Burano, come in altri luoghi del Veneto, si utilizzano dei soprannomi aggiunti al cognome per distinguere un ramo familiare dall'altro.

Un'altra supposizione, forse più fondata, afferma che i colori vivaci servirebbero ai barcaioli per ritrovare la propria casa in presenza della nebbia, che a Burano si presenta particolarmente fitta.

Da ricordare che per tutto il periodo del Regno d'Italia per cambiare il colore di una casa serviva chiedere il permesso ad un sovrintendente. Gli abitanti di Burano attualmente non hanno bisogno di richieste per variare il cromatismo delle loro case, mentre in qualsiasi altra isola della laguna la legge lo prevede.

L'unica chiesa che si erge nell'isola è quella di San Martino. Famoso il suo campanile, caratterizzato da una forte pendenza dovuta al parziale cedimento dei suoi basamenti, fondati, come alcune parti di Venezia, su palafitte. All'interno di pregevole fattura la Crocifissione del Tiepolo (1725).

L'unica Piazza del paese è la piazza Baldassare Galuppi.

Tipico dolce di Burano è il bussolà di biscotto a ciambella giallo di uova, farina e burro, da non confondere con l'omonimo di Chioggia, un pane tostato a ciambella.








LA LAVORAZIONE DEI MERLETTI

La leggenda vuole che proprio grazie ad un pescatore sia nata la tradizionale produzione tessile artigiana. Costui infatti, avendo resistito al canto delle sirene in nome della sua bella che lo attendeva a Burano, avrebbe ricevuto dalla regina dei flutti una corona di schiuma per ornare il capo della sua sposa. Le amiche della diletta, invidiose e conquistate dalla bellezza del velo, avrebbero cercato di imitarlo, dando così inizio a una scuola di tradizione centenaria.

Storicamente, comunque, l'artigianato del merletto risale al XVI secolo.

Nessun commento:

Posta un commento