domenica 29 agosto 2010

Alberto Lupo




La voce suadente di Alberto Lupo è stata una delle sue qualità più notevoli durante tutta la sua carriera, consentendogli anche di lavorare nel doppiaggio di film stranieri, ed aveva anche attratto l'attenzione dei produttori discografici, che gli chiesero di incidere dei brani recitativi quali Io ti amo nel 1967 e Una telefonata nel 1971. Dal primo di questi brani venne tratto nel 1968 un film diretto da Antonio Margheriti (regista più noto in seguito con lo pseudonimo di Anthony M. Dawson), che non viene certo considerato tra le sue opere migliori.

Il successo arriva inaspettatamente nel 1972, quando viene scritturato per presentare insieme a Mina il programma televisivo di varietà della RAI Teatro 10. Gli autori della trasmissione Leo Chiosso e Giancarlo Del Re desiderano che entrambi incidano la sigla finale del programma e, per adattarla alle corde interpretative dell'attore ligure, decidono insieme al direttore d'orchestra Gianni Ferrio di scrivere una canzone che comprenda una parte recitata da una voce maschile a complemento della melodia cantata da Mina. Nasce così Parole, parole, brano che porterà Alberto Lupo alla notorietà anche in campo discografico, salendo al primo posto della hit parade e rimanendovi per diverse settimane. Di questa canzone, che ancora oggi conserva una grande popolarità, verranno anche incise versioni in svariate lingue straniere, la più famosa delle quali è quella francese interpretata da Dalida e Alain Delon. Parimenti, in quello stesso periodo fu testimonial della pubblicità di un noto bagnoschiuma (con il sottofondo musicale proprio di "Parole parole"), con una bellissima ragazza (dal nome inconsueto "Pàmela") immersa in una vasca trasparente a forma di bicchiere da champagne.

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